Ebbene sì, signore e signori, ora sono anch'io un'adulta.
Fino a qualche anno fa credevo che i fatidici e famigerati diciotto fossero il sogno che diventava realtà; quello che dichiara "ora sei libero di fare tutto ciò che ti pare".
Beh, in questo sogno ci ho creduto ben poco, già cosciente che non sarebbe cambiato molto da un giorno all'altro. La maturità va ben oltre l'età, ci sono i sedicenni che ragionano da "grandi" e adulti che fanno i "finti giovani" comportandosi da bambini.
Alla fine, credo, comunque tutto di essere maturata, essere capace di prendermi la responsabilità delle mie azioni -e delle mie omissioni, come aggiungerebbe l'istruttore di scuola guida!-.
Lo ammetto, non è cambiato nulla, ma forse una scintilla diversa si è accesa infondo infondo; la coscienza di non essere più classificata per la mia età come bambina, etichettata come "minorenne", ora sono tra i grandi anche io e voglio fare grandi cose.
Ora sono qui, tentando di inventarmi qualcosa da scrivere mentre mi sento un po' in colpa per il povero quaderno di appunti su Kant abbandonato sul comodino, ma adesso credo che questo sia più importante.
Probabilmente, rileggendo queste brevi righe tra qualche anno mi darò della stupida come spesso faccio, perché non sarà cambiato ancora molto, o forse perché avrò lasciato spegnere quella scintilla appena nata.
Beh, ci tenevo a fissare qualche parola da poter rivedere tra un po' di tempo, sperando che riaffiorino anche i bei ricordi di questa giornata.
Ora sono ufficialmente un'adulta anche io.